mercoledì 22 luglio 2015

Cambio blog, cambio vita

Questo blog è morto, lasciato a se stesso da almeno 6 mesi.

Non aveva più senso, non avevo più tempo.

Ora ho di nuovo bisogno di scrivere e vorrei ricominciare da capo, senza paradigmi, senza riprendere tematiche del passato.
Ho sempre pensato che scrivere fosse catartico e quando non scrivo ne sento la mancanza.

Con i vuoti non convivo bene quindi voglio riprendere ad avere uno spazio per me, dove scrivere i miei vuoti, quello che penso e tante altre cose, che scrivo solo perchè piace a me, come un blog dovrebbe essere.

Sì la descrizione del blog è cambiata, per adattarsi con quella del nuovo blog.


Il nuovo blog sarà aperto da domani

Si chiamerà  I'M NOT A PRINCESS 

Se volete potete leggermi qui: wearenotprincesses.blogspot.com

mercoledì 25 marzo 2015

Disney, ma cosa mi combini?

Ieri sera per staccare un po' io e la mia amica G. siamo andate al cinema. Questa volta ha scelto lei e siamo finite a vedere Cenerentola.

Disney cosa stai facendo?
Prima mi sconvolgi Malefica, la cattiva per eccellenza, facendola diventare una buona, che è diventata cattiva solo perchè gli hanno rubato le ali, poi questo?
Avevi la possibilità di cambiare il personaggio delle favole più insulso per eccellenza, una bella statuina che non sa di niente e invece me la lasci così com'è? Seriusly?
Pensavo che dopo Brave, dopo il successo di Frozen avessi imparato che le eroine moderne sono le donne che si salvano da sole, che vanno oltre il cliché della donna tutta casa e chiesa. Al mondo ora piacciono, giustamente, modelli più dinamici, donne che sanno il fatto loro, che sono indipendenti, ma anche amorevoli, che sanno essere gentili con gli altri ma che non si fanno abbattere dalle difficoltà. E' giusto desiderare di più dalla trama di un film  quando la vita chiede così tanti a noi.

Noi dobbiamo essere buone, gentili, dolci, amorevoli, ma lavorare, essere donne in carriera, sportive e creative. Una volta erano gli uomini a chiederci di essere tutto ciò, escluso il lavoro. Oggi siamo noi stesse a pretendere troppo. Noi vogliamo tutto, perchè sappiamo di poter ottenere tutto. 
Noi vogliamo essere economicamente indipendenti, vogliamo amare ed essere amate, vogliamo avere tanti interessi, vogliamo tanto dalla vita. Siamo tutte ben coscienti di non poter fare tutto, di non poter essere tutto, ma Disney davvero non potevi cambiare Cenerella nemmeno un pochino? Delle principesse è la più rincoglionita, la più idiota e lo è sempre stata, ma almeno nel cartone animato non traspariva più di tanto. 
Nel film questa attrice con gli occhi spersi e le sopracciglia troppo scure, non sa di niente. 
Ella, memore degli insegnamenti della madre, vive sotto una campana di vetro, ma come spesso nella vita accade la campana si rompe, e non bastano più la gentilezza e il coraggio. Il coraggio di Ella in tutto il film è stato quello di sopportare passivamente le angherie della matrigna. Ripeto passivamente. La sopportazione passiva fatta di: "Hai ragione tu, Scusami, E' colpa mia." quando non è davvero così, ma si ha paura di offendere se non lo si fa, non porta a niente. Nulla! 
La resistenza passiva è un'altra cosa. 
Per esempio c'è una scena in cui Ella sta preparando la colazione, serve tutti e poi si vuole sedere a tavola con la Matrigna e le Sorelle. Madame le dice che non può pretendere da Ella che lei: "prepari la colazione, la serva e poi la mangi anche insieme a loro. Non sarebbe meglio che Elle mangiasse dopo che ha finito tutte le sue faccende?" E sta scema che cosa fa??!  
Voi cosa avreste fatto? Tenete a mente la Gentilezza e il Coraggio. 
Io come minimo avrei risposto che non "era troppo disturbo sedermi a mangiare con loro" e mi sarei seduta guardando negli occhi la stronza e avrei mangiato la colazione con gusto. Ella invece scappa in cucina piangendo dandola vinta a Madame. 

E' questo il messaggio che vogliamo passare alle bambine? Quella non è gentilezza e di sicuro non è coraggio. La gentilezza arriva più tardi nel film quando Cenerentola sfama una povera vagabonda. Questa si rivela essere poi la fata madrina. 
Il problema della storia, che rende la favola solo una bella favola, è che Cenerentola ha il suo riscatto grazie a un aiuto esterno. Nella realtà non esiste la fata madrina. 

La vera star del film è Lady Tremain 


Le bambine che hanno a che fare con i bulli,  le donne che subiscono abusi da mariti o fidanzati violenti non possono stare lì ad essere gentili e coraggiose, senza fare niente. Le donne devono sapersi difendere, le donne devono essere coscienti di essere molto più che un bel visino gentile. 

Sognare va bene, ma con Cenerentola che ancora nel 2015 è la stessa del cartone animato del 1950, le bambine possono sognare che un principe, nemmeno troppo capace, si innamorerà di loro al primo sguardo, ma davvero ne vogliam parlare?, che la cercherà in lungo e in largo nel regno per trovarla e che la salverà dalla matrigna, anche se lui non sapeva proprio di doverla salvare da qualcosa? 
Sono tanti i punti in cui la storia fa acqua da tutte le parti! 
Se davvero vuoi parlare di Coraggio e Gentilezza, hai fatto di meglio, senza dichiararlo apertamente.
Belle, per dire, scambia la sua vita con quella di suo padre. (gentilezza, amore figliale e tanto coraggio) poi si fa prendere dalla sindrome di Stoccolma, Pocahontas va oltre le differenze di razza e comprende la diversità nel prossimo, Jasmine almeno si innamora di un povero, ma simpatico ragazzo, e ha una cazzutissima tigre a coprirgli le spalle, Mulan entra nell'esercito per salvare suo padre, impara a combattere, rischiando la morte per mano degli Unni, per mano della legge cinese, e salva anche l'Impero. Coraggio e gentilezza! 

Disney ti sfido a far qualcosa di meglio per il prossimo film, perchè questa Cenerentola mi ha davvero delusa. 

lunedì 23 marzo 2015

La compagna che si sposa

Una mia compagna delle superiori si sposa.
Questo mi fa pensare, come penso sia normale, al tempo che passa, al liceo, ai miei compagni e anche a me stessa.
Non sono in crisi, non del tutto. Non invidio la mia compagna, anzi sono felicissima per lei, ma questo mi riporta ovviamente a un momento di analisi della mia vita. Senza tutte le paranoie del caso sul perché lei sì e io no? Dove lo avrà trovato un uomo decente?

No quello che mi viene da pensare è che sostanzialmente io dalle superiori non sono cambiata.
Dalle superiori non ho fatto grandi passi avanti, sono ancora la ragazza cicciottella, anzi grassa, insicura, che si veste male e può contare gli amici nelle dita di una mano, quella che esce poco e legge libri o guarda film.
Non ho un lavoro, non ho un uomo.
A volte mi chiedo: "Se io sparissi, cambierebbe davvero qualcosa? Qualcuno lo noterebbe?"

Ho rischiato di sparire una volta, ma è il mio primo ricordo di infanzia, e non ne parleremo mai in questa sede. 

Mia sorella dice che farmi vedere da qualcuno potrebbe solo giovare. 

I miei ricordi del liceo invece sono ancora vivi e bruciano ancora. Alle superiori ho passato cinque anni di alti, molti pochi, e bassi, molti. Facebook mi ripresenta le vite dei miei compagni, riportandoli alla mia attenzione, e puntualmente sognerò di notte, avrò un incubo ambientato alle superiori. Devo superarla questa cosa, mi dico, eppure le medie sono state molto peggio a confronto, ma le superiori mi sanno di fallimento. 
Scelsi una scuola e una classe dove avrei potuto lasciarmi alle spalle i compagni delle medie, che non mi davano tregua, che mi prendevano in giro. Il liceo doveva essere il mio periodo del riscatto e non lo è stato. 

Ora vado. Gli incubi mi aspettano. 

lunedì 9 marzo 2015

Scrivi se ti va

So che in questi primi mesi del 2015 ci sono stata poco. 
Avevo un sacco di progetti alla fine di dicembre per questo mio spazio, ma sono naufragati pietosamente. 

Il bilancio è molte righe scritte, molte anche solo pensate e poi mai pubblicate. 
Il blog è iniziato come spazio per me, per la mia riflessione, iniziato come diario in accompagnamento a una dieta. Mi ero detta: Mai più a tante abitudini poco salutari, alle prese in giro e alla bassa autostima.
In breve però la dieta è stata schiacciata da impegni sempre più snervanti, da fallimentari confronti con la bilancia  e il blog è diventato solo uno spazio per scrivere del più e del meno. 

Non è per questo che è nato e ho pensato di chiuderlo, in questi ultimi mesi. In fondo a nessuno interessa davvero la mia opinione sul tale film, sul quel genere di musica o di come fare dei biglietti di auguri carini, poi però non scrivere mi mancava.
Scrivere era solo per me ed è così che voglio continuare. Scriverò qui quando mi va, cercando di rendere il tutto meno lamentoso di quanto vorrei e più interessante possibile, ma voglio che sia un percorso di introspezione, nel quale siete invitati a prendere parte. 

mercoledì 4 marzo 2015

Caro diario

Caro diario, amo Piero ma non posso dirlo a nessuno quindi lo dico a te.

Questo è ciò che ho trovato aprendo uno dei miei vecchi quaderni. 
Non è il primo che trovo ma di sicuro è quello che mi ha più fatto tenerezza.  
Quanti quaderni iniziati, poche pagine scritte e poi il resto bianco.La costanza non è io mio forte. 
rebeccablairart.tumblr.com
  
Non  ho un ricordo davvero importante dei diari ma adesso che ci penso almeno una volta all'anno iniziavo un diario segreto. Ho sempre cercato di esprimere ciò che non riuscivo a elaborare con la scrittura e scrivere non mi piaceva nemmeno.
Il disegno era uno sfogo della creatività mentre la scrittura era ed è per me anche oggi elaborazione della realtà. Una realtà troppo cinica e complicata per una bambina ingenua e incapace di cogliere le sfumature del comportamento altrui. Una bambina che credeva che quelle parole sarebbero state custodite nella carta e nessun altro le avrebbe viste, senza rendersi che i suoi segreti sarebbero stati alla portata di tutti se il diario fosse caduto in mani sbagliate. 
Non so come avrei reagito se il mio diario fosse stato mostrato nella mia classe, per fortuna non lo portavo con me. 
In casa la privacy non esisteva, come non esiste nemmeno adesso. Una casa senza le chiavi alle porte, compresa quella del bagno,  dove se tieni la porta chiusa sei scortese, dove se te ne stai in camera tua hai qualcosa da nascondere.  Nonostante la mancanza di privacy nessuno ha mai scoperto i miei diari, o se lo ha fatto non me lo ha fatto notare, e io ai miei diari ho sempre detto la verità.  
Ho detto a lui che mi piaceva Piero, ho detto a lui che a scuola mi trovavo male, ho detto a lui i miei primi pensieri sul sesso e le mie impressioni sul primo pene visto da vicino.  Penso che i miei genitori impallidirebbero a leggere i miei pensieri al riguardo eppure quel diario c'è ancora. 

Non ho mai realizzato prima quanto mi piace scrivere e quanto mi serve scrivere ed è questo che voglio fare con questo blog d'ora in poi. Voglio scrivere di più per me e meno per lo scrivere in sé. 
Voglio uscire allo scoperto raccontando il mio passato, il presente e elucubrare sul mio futuro. 
Voglio farlo per me e basta. 
Me lo devo, in fondo.

lunedì 2 febbraio 2015

eppure basterebbe così poco

Oggi primo e ultimo giorno di saldi. Sono abbattuta da questi saldi E dalle vacanze di Natale. Ho dovuto cambiare taglia dei pantaloni, in più e non in meno. Basterebbe così poco mi dicono eppure non riesco proprio a dimagrire di un chilo.

martedì 13 gennaio 2015

Gennaio 2015, un nuovo inizio?

So che oramai siamo a metà gennaio e le mie vacanze natalizie si stanno prolungando oltremodo.
Bisogna fare qualcosa! 
Bando all'ozio è ora di rimettersi in piedi. 

Mi trovo un po' spersa a dire la verità perché continuo a non avere un lavoro, certezze e il fisico, il che non è una novità ma è davvero il caso di darsi una bella sferzata di energia e iniziare a far qualcosa della mia vita. 

Per questo primo post dell'anno ho deciso di andarci con i piedi di piombo. 
In primis ho deciso di non fare dei propositi per questo 2015. 
I propositi sono superati, in un epoca in cui tutto va alla velocità di un click, e poi si sà che nessuno davvero riesce a portare a termine qualcosa. 
Ho invece pensato che i propositi potessero essere mensili, scritti nero su bianco e validi dal giorno 1 al 28/30/31 del mese e non di più. Se poi alla fine del mese sarò contenta e soddisfatta di come è andato il mese deciderò sul momento se prolungare il mio impegno fino al mese successivo. 
Così a piccoli step credo di poter davvero tener fede ai propositi. 

Per questo gennaio ispirata anche da questo articolo comparso su internazionale ho deciso di provare 
a meditare almeno cinque minuti al giorno.
Iniziare a studiare html
Finire la sciarpa di lana ai ferri che ho iniziato a novembre
Cambiare il layout di curriculum vitae e portfolio
Informarsi per andare all'estero a cercar fortuna. 

Nel frattempo Madre, madre  amorevole madre, mi ricorda che ormai ho quasi trentanni e che se non mi sbrigo a trovare lavoro non mi prenderà più nessuno. Grazie Madre per queste tue parole di conforto.

Unico desiderio per quest'anno è creare un album fotografico che si aggiorni giornalmente dove carico una foto al giorno per tutto il 2015. vediamo se riesco nell'impresa.